Dallo scorso venerdì 6 agosto vige l’obbligo di Green Pass per l’accesso a locali chiusi. Abbiamo ascoltato alcune strutture alberghiere e ristoranti di Baia Domizia per capire come sia andato il weekend con le nuove regole. «Molti clienti sono già informati e pronti col Pass da esibire. Molto ridotti i casi in cui abbiamo dovuto negare gli accessi in alcune aree, ad esempio centro benessere», ha commenta il primo operatore.
I turisti stranieri i più informati
«I più preparati sono soprattutto i turisti internazionali, che spesso ci anticipano il green pass già via mail» ci racconta un secondo operatore. E prosegue: «L’informazione ormai è capillare, e anche noi avvertiamo i nostri ospiti sull’obbligo del Green Pass già al momento della prenotazione. Molti ospiti arrivano conoscendo le normative. Altri ancora scaricano i documenti qui fuori. Pochi, per fortuna, provano ad entrare nella nostra struttura pur non avendo il pass. In questi casi, ovviamente, non li accettiamo», conclude.
Il problema dei controlli sul Green Pass
Tuttavia, c’è ancora incertezza su alcuni aspetti. Chi è chiamato a controllare che tutti i clienti siano in regola? I ristoratori o i funzionari di Polizia? Un dubbio espresso dagli stessi ristoratori, chiamati a verificare il possesso del pass da parte della clientela. “Ma io non sono un poliziotto“, si sono lamentati molti.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha spiegato che i ristoratori dovranno controllare il possesso del pass. Ma non potranno verificare la carta di identità del titolare. Quindi spetterà alla Polizia, con controlli a tappeto, verificare se chi ha esibito il green pass è davvero il legittimo titolare del “documento verde”.
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