Pubblichiamo in via eccezionale alla Domenica, anzichè come di consueto al Martedì, una delle numerose lettere che ci sono arrivate dai lettori sul problema della Cocchiniglia che sta infestando anche i pini marittimi di Baia Domizia. Continuate a mandarci le vostre lettere e segnalazioni su qualsiasi argomento di interesse collettivo a redazione@caffebaiadomizia.it , autorizzandoci alla pubblicazione. Grazie infinite!
Gentile Direttore,
volevo sensibilizzare circa una problematica seria che quest’anno sta affliggendo i pini di Baia Domizia, ovvero la cocciniglia tartaruga. Un numero grandissimo di pini è stato infettato e nel giro di due anni si rischia di cancellare questa fitta presenza di pini che rende questo posto magico. Noi privati stiamo provando ad adoperarci a nostre spese per provare a risolvere / tamponare il problema con la consapevolezza però che se non lo fanno anche gli altri il parassita girerà sempre. Il comune di Sessa e di Cellole in che modo hanno intenzione, se hanno intenzione, di gestire l’emergenza? Perchè finché il mare non è pulito va anche bene perché l’elemento naturale c’è. Ma se si abbattono la maggior parte degli alberi il turismo crolla a picco. Si parla di aziende che fanno trattamenti endoterapici, che sono attualmente gli unici che sembrano più efficaci, a prezzi scontati su grandi numeri di alberi.
Caro lettore,
abbiamo contattato diversi esperti ed il problema della cocchiniglia è effettivamente molto attuale a Baia Domizia, già da qualche anno. Ad oggi, valutazioni indipendenti stimano in circa il 30% il numero di pini marittimi già infestati irrimediabilmente alle radici, con impossibilità di recupero e quindi necessità di abbattimento per ragioni di sicurezza e contenimento epidemiologico. In molti altri casi, sono riscontrabili infestazioni su porzioni ancora limitate e superficiali dei pini (e.g. rami isolati) o nidi di coccinelle in proliferazione sulle cime. In questi casi, sono quindi efficaci trattamenti endoterapici e/o antiparassitari, che, come giustamente dice lei, sono molto dispendiosi. La pineta di Baia Domizia, che non è autoctona, ma è stata impiantata durante il periodo fascista, a valle di una grande operazione di bonifica della zona paludosa (che aveva interessato anche altre zone del litorale tirreno, tra cui Sabaudia) è indubbiamente una risorsa naturale pregiata, di interesse pubblico, e la stessa essenza dell’attrattività di Baia Domizia, e quindi meritevole della massima attenzione istituzionale pubblica. A quanto ci risulta, il Geometra Angelo Freda di Cellole e il dottor Giuseppe Ceparano, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Napoli, hanno già presentato un esposto all’Amministrazione Comunale di Sessa Aurunca e di Cellole diversi anni fa, per segnalare il fenomeno e sollecitare un intervento pubblico. Erano altre giunte comunali naturalmente rispetto all’attuale amministrazione di Cellole e all’attuale Commissariamento Prefettizio di Sessa Aurunca, a breve al voto per una nuova Giunta. Essendo il tema molto meritevole, contatteremo i tecnici succitati e tutte le Istituzioni locali competenti per sollecitare un’efficiente gestione del problema.
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