La scuola si sta abituando alla “nuova normalità”, nel primo anno in cui, dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19, il virus appare in ritirata. L’obiettivo del governo di garantire le lezioni in presenza sembra per il momento alla portata e negli istituti ci si è adeguati in fretta alle nuove normative e si sono trovate soluzioni per limitare i disagi.
È quanto emerge dalle dichiarazioni dei dirigenti scolastici degli istituti di Sessa Aurunca: Luisa Tommasino, dell’Istituto comprensivo San Leone IX e Maurizio Calenzo dell’Istituto Superiore Taddeo da Sessa. Che invitano, però, a non dimenticare quello che va al di là della pandemia, come ad esempio la necessità di lavori di manutenzione ordinaria.
Scuola e Green Pass, normalità raggiunta in fretta
Dopo le difficoltà di inizio settembre, la verifica del Green Pass sembra non creare più disagi: “Il sistema informatizzato allestito dal ministero dell’Istruzione riceve i dati delle Asl e ci permette di controllare ogni mattina in tempo reale, senza aver bisogno di personale all’ingresso”, spiega Tommasino.
Sono pochissimi, inoltre, in entrambi gli istituti, coloro tra il personale che non sono vaccinati e devono regolarmente presentare il tampone: quattro su centoquaranta al San Leone IX e un solo docente al Taddeo da Sessa.
Le altre norme anti-Covid
Per quanto riguarda il distanziamento sociale, gli istituti si erano organizzati già nel precedente anno scolastico, nonostante le numerose interruzioni dovute alla “didattica a distanza”.
“Un anno e mezzo fa – spiega Luisa Tommasino – l’amministrazione in carica aveva effettuato interventi di adeguamento dei plessi scolastici. Per esempio il trasferimento delle classi da via San Leo alla De Santis aveva permesso di avere aule con spazi adeguati e a norma, quindi non ho dovuto prendere nuovi provvedimenti quest’anno”, conclude la dirigente.
Inoltre il San Leone IX ha tante piccole classi da pochi alunni e quindi non è stato necessario neppure prevedere gli ingressi scaglionati, che avrebbero rappresentato un altro disagio potenziale, in particolare per i pendolari.
L’unica eccezione per il plesso De Santis, dove entrano contemporaneamente circa 300 persone tra studenti e personale scolastico. Tuttavia, con i due ingressi separati e un breve intervallo di tempo per la misurazione della temperatura con il termoscanner e le operazioni di igienizzazione, si è riusciti ad evitare eccessive modifiche negli orari.
C’è poi la questione di chi viene dai Comuni limitrofi: “Il 70 per cento degli studenti al Taddeo è pendolare”, spiega Maurizio Calenzo. “Rispetto a un anno fa, quando gli studenti lamentavano assembramenti sugli autobus, tutto sembra risolto. Se non alcuni ritardi legati alla nuova compagnia di trasporti, ma questo ovviamente non ha nulla a che fare con il Covid”, racconta. Stessa situazione, conferma Tommasino, nei plessi del San Leone IX.
La scuola ha bisogno di lavori di manutenzione ordinaria
Al di là dell’emergenza Covid, entrambi i dirigenti scolastici riconoscono che sarebbero necessari lavori di ammodernamento e di manutenzione ordinaria, sebbene non vi siano casi di pericolo nelle classi per inagibilità strutturale.
“Abbiamo chiesto interventi, ad esempio per quanto riguarda le tettoie di una palestra, ma ancora non sono cominciati i lavori, anche se dalla Provincia ci hanno assicurato che dovrebbero iniziare presto”, spiega Calenzo.
Infine, nei prossimi giorni, dovrebbe essere risolto anche il problema della mensa grazie alla possibilità di indire una nuova gara per il servizio in seguito alle elezioni del sindaco: “Questo ci permetterà di poter organizzare anche il rientro pomeridiano, perché finora a causa dell’assenza della mensa avevamo deciso di non fare lezioni il pomeriggio”, conclude Tommasino.
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