Con l’introduzione dell’obbligo di green pass per accedere ai luoghi di lavoro, la richiesta di tamponi è sensibilmente aumentata. Nelle ultime settimane il numero di coloro che si recano presso i centri per eseguire test rapidi per la diagnosi del Covid19 è cresciuto anche nel territorio aurunco. Lo testimonia la situazione dei centri di Cellole e di Sessa Aurunca che quotidianamente eseguono test a coloro che, non essendosi sottoposti alla vaccinazione, ripiegano sui tamponi per avere accesso al luogo di lavoro.
Per quanto riguarda Cellole, il Centro allestito presso la Farmacia “De Cesare Mascolo” riesce a soddisfare le richieste degli utenti pur avendo previsto una riduzione dell’orario di apertura. È infatti possibile sottoporsi al test dalle 9 alle 15, anche se l’orario varia di settimana in settimana. Per gli adulti il costo di un tampone orofaringeo è di 15 euro. Per i bambini, invece, è di 8 euro così come previsto dall’accordo nazionale. Unica agevolazione prevista è quella della riduzione del costo del tampone orofaringeo per coloro che si sottopongono all’accertamento ogni 48 ore.
Tamponi in aumento anche a Sessa Aurunca
Situazione diversa, invece, per la Farmacia “Verrengia” di Sessa Aurunca (frazione San Martino). Qui infatti non sono state previste particolari agevolazioni per ciò che concerne le tariffe. «In questo periodo abbiamo purtroppo notato un aumento delle richieste di tamponi. La scelta di non prevedere agevolazioni per i non vaccinati risponde all’intenzione di orientare gli utenti verso la vaccinazione. Abbiamo previsto infatti la possibilità di regalare il tampone a chi prenota e dimostra di aver ricevuto la seconda dose del vaccino», spiega il dottor Luigi Verrengia.
Nonostante la Farmacia si trovi in una frazione del Comune di Sessa risulta confermato l’incremento degli utenti. A questo corrisponde l’ampliamento dell’orario in cui è possibile sottoporsi al test. Generalmente è possibile effettuare il tampone dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00. «Da parte nostra – spiega il dottor Verrengia – non c’è intenzione di lucrare sulla situazione. Da operatore sanitario so che ci si deve basare su dati scientifici. La percentuali di morti che si sono verificate a seguito della vaccinazione è molto bassa. Per questo motivo siamo propensi a orientare gli utenti alla vaccinazione e offrire il servizio tamponi principalmente per chi non può sottoporsi ad essa».
Questo orientamento è peraltro il linea con le indicazioni ricevute dal sindacato dei farmacisti. «Abbiamo ricevuto una pec da parte del sindacato che invitava a non prevedere agevolazioni economiche per chi non vuole vaccinarsi. L’accordo nazionale prevede già l’esenzione dal pagamento per chi non può essere vaccinato (es. donne in gravidanza entro un certo periodo). Tutti i colleghi dovrebbero quindi intraprendere questo tipo di iniziativa, non tanto per una questione di costi, ma perché siamo prima di tutto operatori sanitari».
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