La “partita dei rifiuti” nel Casertano si incrocia con quella delle elezioni provinciali in programma il 18 dicembre prossimo. Tra le competenze rimaste alla Provincia, spicca infatti quella della gestione di importanti impianti per il trattamento dei rifiuti, come lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, in cui confluiscono i rifiuti indifferenziati raccolti nei 104 comuni del Casertano, che poi vengono portati al termovalorizzatore di Acerra per l’incenerimento finale. La Provincia di Caserta gestisce lo Stir attraverso la società provinciale Gisec, che secondo la legge regionale dovrebbe passare le sue competenze all’Eda, l’Ente d’Ambito formato da tutti i comuni del Casertano di cui è presidente il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, che è anche candidato per il Pd alla presidenza dell’ente provinciale.
E qui “l’incrocio” si fa interessante, visto che Mirra sfiderà a dicembre il candidato centrista (ex An e Forza Italia) Giorgio Magliocca, che è anche l’attuale presidente della Provincia, e in tale ruolo in questi mesi ha risposto sempre picche alle richieste dell’Eda di subentrare alla Gisec nella gestione degli impianti, rallentando un trasferimento di poteri che nelle altre province campane sta procedendo in modo molto fluido. Peraltro a febbraio 2022 scadranno anche gli organi dell’Eda, tra cui lo stesso Mirra, per cui le due partite sono profondamente intrecciate, e dal loro esito dipenderà sostanzialmente l’avvio e la messa a regime del nuovo ciclo dei rifiuti come disegnato dallo Stato e dalla Regione, che vogliono un soggetto provinciale pubblico a guardia di un settore nevralgico ma pieno di inefficienze e sprechi.
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I compiti dell’Eda in tema rifiuti
L’Eda è infatti il nuovo ente pubblico che a regime dovrà affidare l’intero ciclo dei rifiuti nella provincia di Caserta (e nelle altre province campane), non solo la parte impiantistica ma anche la raccolta dei rifiuti presso i singoli Comuni, attualmente svolta da aziende private. Man mano che scadranno gli appalti nei vari centri, succederà la competenza dell’Eda nell’affidamento della gestione della raccolta dei rifiuti urbani, e per farlo dovrà scegliere un nuovo gestore che potrebbe anche essere la stessa Gisec qualora vada a buon fine il subentro di proprietà dalla Provincia all’Ente d’Ambito, in cui saranno assunti gli addetti in servizio nei 104 comuni. In alternativa potrebbe essere creata una Newco con capitale a totale o maggioranza pubblica. Ma il vero nodo imminente resta però quello degli impianti di rifiuti gestiti da Gisec.
A marzo addirittura Magliocca paventò la volontà di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la legge regionale che imponeva il passaggio gratuito di competenze tra Provincia ed Eda, spiegando che il passaggio di Gisec doveva essere remunerato con almeno 30 milioni di euro, ovvero la somma corrispondente ai fondi investiti dalla Provincia negli impianti. Il ricorso non è mai partito, ma intanto la partita dei rifiuti ha subito un rallentamento in attesa che si definisca l’equilibrio a livello di politica provinciale. In questi mesi comunque si è lavorato sottotraccia tra tecnici dell’Eda, della Provincia e della Regione, e sembra che si sia giunti ad un accordo che porterà l’Eda ad acquistare dalla Provincia le quote di Gisec per un valore non ancora stimato.
L’intreccio tra elezioni Provinciali e giunta della Regione
Magliocca inoltre non sta più nel centrodestra, ma è sostenuto nella sua corsa alla riconferma a presidente della Provincia da pezzi della maggioranza di centrosinistra che in Regione stanno con De Luca, per cui le “resistenze politiche” della “nuova Provincia” che uscirà dalle elezioni di dicembre potrebbero presto spegnersi. Sempre che non vinca alle elezioni Provinciali – cosa poco probabile – il candidato di centrodestra Stefano Giaquinto. E sempre che la presidenza Eda, che viene scelta dall’assemblea dei sindaci del Casertano, non diventi a febbraio del nuovo anno un altro banco per prove di forza politiche a questo punto tutte interne al centrosinistra.
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