Sembra destinata a non chiudersi ancora la questione dell’impianto di rifiuti pericolosi a pochi chilometri dalla foce del fiume Garigliano. Il voto all’unanimità in consiglio comunale per impegnare l’amministrazione comunale di Sessa Aurunca a negare l’autorizzazione sembrava aver messo la parola fine sulla vicenda. Infatti, il sindaco Lorenzo Di Iorio aveva affermato che l’area è sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta, e quindi sarebbe stato impossibile l’ampliamento dell’impianto di rifiuti della Buttol.
Adesso, invece, il consigliere di opposizione Silvio Sasso condivide dei documenti che dimostrerebbero che l’area è “svincolata” sin dal 1989. “La particella 5514 infatti dell’esibito Certificato di Destinazione Urbanistica altro non è che la corrispondenza delle vecchie particelle 66 e 70 riportate in Gazzetta Ufficiale il 27 giugno 1989. L’area dunque non è sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta”, spiega Sasso. Che attacca: “È vero o no quello che ha detto il sindaco in consiglio comunale. Un errore o altro? Siamo punto e a capo e la vicenda si fa ora seria e preoccupante”.
La posizione del sindaco Di Iorio sui rifiuti pericolosi


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Adesso spetterà all’ufficio tecnico del Comune di Sessa Aurunca controllare la documentazione. In ogni caso Di Iorio ha annunciato l’intenzione di convocare la Conferenza dei Servizi e di opporsi all’ampliamento della struttura, gestita dalla società Buttol, in cui vengono trattati rifiuti pericolosi. La foce del Garigliano, infatti, ricade in un’area che l’amministrazione ha annunciato in campagna elettorale di voler recuperare e valorizzare.
C’è da considerare poi il fatto che la Regione Campania avrebbe già dato il via libera, ma il nucleo tecnico di valutazione avrebbe espresso perplessità. La zona, infatti, ricade in area a rischio alluvione e andrebbe capito meglio la distanza dell’impianto dalla foce del fiume Garigliano e dalle abitazioni vicine. Insomma, serve ancora del tempo per mettere la parola fine alla vicenda.
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