“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20-30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”. Così il governatore campano Vincenzo De Luca. “Non sarebbe una misura ideale, ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.
De Luca è poi intervenuto sul tema dei bambini non vaccinati. “In relazione al ritorno a scuola, sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”. Così, in una nota, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
De Luca: “Un mese di tempo per accelerare vaccinazioni e salvare scuola in presenza”
“In questo momento il grosso del contagio del covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Ora si riapre la scuola per una situazione tranquilla per le famiglie?”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca sui social. “In queste settimane – ha detto – abbiamo lavorato per non chiudere le scuole, ma pensate che se ci sono dei positivi, la mamma manda a scuola il figlio? A me sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire le scuole in sicurezza. Oggi l’apertura è prevista il 10 gennaio, credo valga la pena di riflettere, sapendo che la tutela della salute è un tema prioritario dei bimbi”.
De Luca si è rivolto ai giovani: “Ragazzi – ha detto – comprendo che c’è un tema di depressione ma serve guardare la realtà senza cadere in depressione, fare l’uso della ragione per combattere. Ora sappiamo che non abbiamo un vaccino che basta, serve la seconda e la terza dose perché lo scudo rispetto al covid diventa inesistente dopo sei mesi. Quindi serve pazienza per governare questa situazione, sapendo che avremo tra uno o due mesi farmaci che ci aiutano se presi subito dopo aver contratto il covid. E poi ricordiamoci che se abbiamo meno non vaccinati in giro circolerebbe meno il virus, ma abbiamo sette milioni in Italia che favoriscono invece il virus. Siamo quindi chiamati ad affrontare un momento complicato, ma questa è realtà che va affrontata guardandola negli occhi e stringendo i denti”.
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