Partirà nei primi giorni della prossima settimana la mobilitazione annunciata dal Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino, composto dalle associazioni che raggruppano numerosi allevatori del Casertano di bufale campane, che producono il latte con cui si realizza la famosa mozzarella di bufala campana dop. Cuore della protesta sono gli abbattimenti realizzati dalla Regione Campania di decine di migliaia di bufale sospettate di essere malate di brucellosi. Domani pomeriggio il coordinamento terrà una riunione online aperta (ore 17) per discutere ed organizzarne le forme e condividere l’iniziativa.
La mobilitazione del Coordinamento allevatori bufale ha tre obiettivi principali: “Ottenere dalla Regione Campania e dalle altre istituzioni un forte cambio di direzione e metodo rispetto al fallimento delle iniziative gestite fin qui, un cambio che si fondi sulla vaccinazione delle mandrie; aprire un riflettore nazionale e internazionale su una vicenda che finora è stata tenuta in un inquietante silenzio, e far uscire il tema dell’allevamento bufalino dalle strumentali logiche con cui è stato affrontato per porlo nella sua collocazione strategica per il territorio, il Paese e il Made in Italy”.
A essere sotto accusa, sono i piani di intervento della Regione Campania sulla brucellosi bufalina. Un fronte di protesta che ha già visto gli allevatori scendere in piazza più volte, soprattutto nel Casertano, per chiedere il ricorso a strumenti alternativi agli abbattimenti, come il vaccino anti-brucellosi. Il piano di eradicazione regionale, accusano gli allevatori casertani, ha portato solo all’abbattimento ingiustificato di decine di migliaia di capi con sospetta brucellosi, poi rivelatisi sani, alla loro svendita alle multinazionali delle carni e alla chiusura di centinaia di allevamenti.
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