Per 7 studenti italiani su 10, con queste condizioni era meglio restare in Dad. A rivelarlo è un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di 3.000 alunni delle scuole medie e superiori intervistati alla vigilia dello sciopero indetto per domani proprio per manifestare contro il rientro “insicuro” e le problematicità che riguardano gli istituti scolastici.
Le maggiori criticità elencate da studenti e studentesse sono le classi divise tra scuola e casa, il freddo in aula per mantenere l’aria salubre, la mancanza di mascherine Ffp2 e il timore di contagi per l’imperversare della variante Omicron. Il 69% degli intervistati, infatti, si dice contrario alle decisioni del governo e tra questi, circa la metà (45%) avrebbe aspettato che la variante Omicron rallentasse la sua corsa, senza avere una data precisa in mente. Un altro 36% avrebbe proseguito con la Dad direttamente per tutto il mese di gennaio. Il 19% si sarebbe limitato a chiudere le scuole per una settimana.
Forse per questo ben 1 su 4 racconta che nel proprio istituto ci sono state manifestazioni di protesta circa la gestione del rientro tra i banchi. Tuttavia, la ferma volontà di riaprire è sposata appieno da 3 studenti su 10. Convinti che la situazione sia sì da tenere sotto osservazione, ma non così drammatica da imporre nuove chiusure. Non a caso, è il 65% dei favorevoli alla scuola in presenza a sostenere che, se si gestiscono bene le positività, tutto può proseguire tranquillamente.
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Mentre il 27% di loro è contento di tornare in classe, in quanto si è visto che la Dad non può sostituire la scuola tradizionale, quindi meglio rischiare. Il sondaggio rivela infine che l’80% dei ragazzi allestirebbe regolari campagne di screening per tenere costantemente sotto controllo la diffusione dei contagi tra la comunità scolastica: una metà di loro concentrerebbe i test nelle zone dove volta per volta il virus ha una maggiore incidenza e l’altra metà li farebbe a tappeto su tutti gli alunni.
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