In alcune conversazioni le dosi di cocaina erano chiamate “caramelle”, ma dallo spaccio al dettaglio gli investigatori sono risaliti ai fornitori, sequestrando circa 30 kg di droga. È l’operazione “Bomboniera”, con cui la polizia di Bologna ha smantellato un’organizzazione che aveva la base nel Bolognese e ramificazioni nel Casertano, oltre a rapporti con soggetti ritenuti vicini alla Camorra.
La squadra Mobile ha eseguito 22 misure cautelari a carico di 18 italiani e 4 albanesi, emesse dal Gip Sandro Pecorella e chieste dalla Dda della Procura bolognese, con il Pm Roberto Ceroni che ha coordinato le indagini avviate nel 2018. In carcere sono finiti in 13, tre sono ai domiciliari mentre i restanti hanno avuto l’obbligo di dimora. Per la maggior parte degli indagati l’accusa è di detenzione e spaccio di droga, mentre i quattro che erano al vertice rispondono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Si tratta di quattro casertani, due residenti a Mondragone e due nel Bolognese, fra Altedo e Argelato. In quest’ultima cittadina è stata posta sotto sequestro preventivo una tabaccheria gestita da uno degli indagati, finito ai domiciliari per autoriciclaggio perché, secondo l’accusa, nel negozio avrebbe reinvestito i proventi dell’attività illecita.
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Un’impresa per lo spaccio di droga
Secondo gli investigatori, l’organizzazione era strutturata come una vera impresa commerciale in grado di pagare con indennizzi mensili, come fossero stipendi, i collaboratori: cifre intorno ai 1.500 per corrieri e pusher, mentre a un soggetto vicino ai clan della Camorra sarebbero stati corrisposti 3.000 euro al mese. Sebbene fosse detenuto in carcere in Campania, dalla cella l’uomo avrebbe gestito le consegne della droga da spedire a Bologna.
In un secondo momento la banda avrebbe cambiato fornitori, cominciando a servirsi di albanesi per reperire lo stupefacente a prezzi inferiori e progettando di trasferire l’intera attività nel Bolognese. Complessivamente sono stati sequestrati 20 kg di marijuana, 6,5 kg di hashish e 2,5 kg di cocaina. Parte della droga è stata trovata a casa di uno dei casertani che vive nel Bolognese, nascosta in un vano dell’armadio che si apriva con un telecomando. Un sistema simile era stato studiato per creare un nascondiglio dietro lo stereo di due auto usate per trasportare la droga.
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