Lutto nella comunità di fedeli di Sessa Aurunca. Questa mattina si è spento padre Mario Sullo, già parroco di Sant’Eustachio in Sessa Aurunca e Ss. Nazzario, Celso e Rocco in Ponte/Fontanaradina. Ha fondato la Casa di Riposo in Ponte di Sessa Aurunca e amato Professore di Religione, oltre che quotidianamente impegnato in attività benefiche attraverso la Caritas. La notizia è stata data dalla Diocesi di Sessa Aurunca. Le esequie si svolgeranno domani alle 15.30 presso la Chiesa dell’Annunziata in Sessa Aurunca.
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Silvio Sasso ricorda padre Mario Sullo
Figura di rilievo Don Mario. Instancabile. Ricordi infiniti. Uomo e Sacerdote di grandissimo equilibrio con un autentico senso della Comunità. Un innovatore con i piedi saldamente radicati nelle Tradizioni e nella nostra terra.
Al liceo Nifo, all’Annunziata, nelle Confraternite, al Centro Sportivo e in altre mille attività è stato per decenni il riferimento di fedeli e soprattutto di generazioni di giovani. Riposa in pace Don Mario.
Voglio ricordarlo con un aneddoto. Nella sua continua ricerca di iniziative e attività, nella seconda metà degli anni ‘80 comprò all’Annunziata un proiettore 16 mm su cui si montavano pellicole in fitto provenienti dalla San Paolo Film di Torino. Arrivavano queste grandi “pizze” come nei cinema che bisognava montare con pazienza e precisione nella macchina collegata ad una cassa esterna per l’audio. Tutto rigorosamente a mano, in punta di dita con fili e cavi che si staccavano di tanto in tanto. Il bluetooth sarebbe allora apparsa una stregoneria spaventosa. Io ed un altro, Annino La Posta, eravamo gli addetti alle proiezioni a ciò istruiti da un esperto amico di Don Mario che prima di licenziarci “operatori” ci fece montare e smontare pellicole per interi pomeriggi.
Dopo le prime uscite la cosa finì per diventare virale e così per ogni film si moltiplicavano le proiezioni: per i giovani, per i bambini del catechismo, per gli anziani, per le Associazioni e dopo ancora per altre parrocchie in giro sul territorio. Le mani sulla macchina le mettevamo solo noi e quindi andavamo in giro a fare questa operazione decine di volte finendo per imparare il film a memoria. Successi indiscussi furono quelli sulla vita di “Pier Giorgio Frassati”, su Giorgio la Pira il Sindaco Santo e il “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli mandato in onda dalla Rai in 5 puntate nel 1978 più o meno. Quello che avevamo noi della San Paolo Film nel 1987 era in due parti da circa 3 ore e fu ripetuto una trentina di volte in luoghi e situazioni diverse.
Io e l’amico Annino imparammo a conoscerlo a memoria, battuta per battuta, scena per scena e così alla fine avviata la proiezione non lo guardavamo più andandocene in giro al bar più vicino o a passeggiare in attesa di cambiare la bobina ore dopo. Una sera ci trovammo a fare la proiezione per gli anziani di una piccola Parrocchia. Erano una decina, forse qualcuno in più. Montammo la pellicola, l’immagine chiara ed estesa sulla parete, la musica forte dalla cassa collegata, grande attenzione degli spettatori. Il primo tempo durava quasi 3 ore. Avviato il film che ormai conoscevamo a menadito andammo via per poi tornare in prossimità dell’intervallo in cui bisognava cambiare “la pizza” per il secondo tempo. Rientrando nella stanza-sala le immagini scorrevano nitide, ma mute.
Si era staccato il filo della cassa e l’audio era andato via chissà da quanto, forse da poco dopo l’inizio. Non avemmo nemmeno il coraggio di chiederlo a quegli anziani che non si erano mossi e concentrati sulle immagini avevano continuato a guardare un “Gesù di Nazareth” muto. Cambiata la pellicola e riattaccato il filo audio la proiezione riprese senza che nessuno facesse nemmeno notare l’accaduto. Non lo dicemmo nemmeno a Don Mario. Ma da quella volta in poi, come l’Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso, non lasciammo più la macchina e imparammo a memoria fino alla noia la pellicola successiva, quella su Tommaso Moro.
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