L’improvvisa e tragica morte di Assare, il migrante del Ghana di 36 anni che viveva a Maiano di Sessa Aurunca e ieri ha accusato un malore fatale mentre si allenava regolarmente presso il campo sportivo di San Castrese, ha gettato nello sconforto la comunità sessana e in particolare la cooperativa sociale “Al di là dei sogni“, dove Assare era stato accolto e collaborava insieme ai volontari. Questo è il ricordo che i volontari hanno voluto dedicare al giovane, attraverso due messaggi, sulla pagina ufficiale e di Raffaele Carotenuto, un membro della cooperativa.
Cooperativa sociale “Al di là dei sogni”. Ciao fratello Assare. Un immane lutto ha travolto la famiglia della cooperativa, Assare se n’è andato all’improvviso. Stava giocando a pallone, il suo sport preferito. Non era solo un pilastro della nostra cooperativa ma di tutta la comunità.
“Tutt’appost?” La sua domanda appena vedeva qualcuno, in perfetto dialetto e sempre, sempre con il sorriso ad illuminargli il volto. La sua serenità d’animo, spirito di sacrificio, presenza continua e rassicurante. Aveva attraversato ostacoli terribili, la migrazione, eppure sorrideva sempre, mai un attimo di sconforto. Chiedi ad Assare, chiama Assare, ci pensa Assare. Eravamo nelle mani di Assare e ora ci tieni ancora per mano. Ci guida e ci consola in un dolore che non trova spiegazioni.
La sua casa era la cooperativa, la sua famiglia era e sarà sempre la nostra e ne avremo cura. Buon viaggio fratello Assare e continua a chiederci ogni giorno se tutto è a posto. Ogni giorno insegnaci a vivere la vita con la gioia che merita. Senza soffermarci sui problemi ma sulla capacità di guardare oltre. Ti teniamo abbracciato forte a noi e non ti lasciamo andare.
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Raffale Carotenuto. “Ho sempre ammirato la tua capacità di sorridere sempre in ogni occasione, la tua permalosità che ti faceva sentire offeso ogni volta qualcosa non andava, ma poi subito tutto finiva con una battuta ed un sorriso. La tua costanza nel lavoro, nello sport e nell’essere padre e marito nonostante l’enorme lontananza con i tuoi figli e tua moglie.
Una bellezza che questo nostro stato non ha saputo riconoscerti, offrendoti solo ulteriori difficoltà, e che questa vita non ha saputo premiare portandoti via troppo troppo presto. Ma hai avuto tanti amici, amici veri che ti hanno saputo apprezzare per il tuo cuore grande. Fratello mio ti sei fatto volere bene davvero da tutti. E non smetteremo di volertene”.
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