Il governo riprende i lavori del tavolo tecnico sulla riforma delle concessioni balneari. L’esecutivo ha fretta di approvare un provvedimento che regolamenti la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime, dopo che il Consiglio di Stato ha annullato la proroga al 2033 e imposto di indire le gare entro la fine del prossimo anno per rispettare il diritto comunitario che vieta i rinnovi automatici delle concessioni di spiaggia al medesimo titolare.
Sul tavolo del consiglio dei ministri ci sarebbe già un disegno di legge pronto per evitare l’imminente procedura di infrazione europea, ma si vuole tutelare anche gli attuali imprenditori. Nel pomeriggio di ieri sull’argomento c’è stato un incontro tra i ministri ed il premier Mario Draghi. L’impegno condiviso, si spiegava, è di arrivare a una proposta che tuteli il settore e che tenga conto delle varie complessità emerse. Al momento, però, una soluzione condivisa non è ancora in vista.
Le interlocuzioni proseguiranno sul piano tecnico nei prossimi giorni con i soggetti competenti. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, convocherà nelle prossime ore un tavolo con le Regioni, l’Anci e l’Upi al quale prenderanno parte anche i ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Turismo, Massimo Garavaglia.
A gettare benzina sul fuoco sono state, invece, le parole del ministro delle Politiche agricole e capodelegazione M5S al governo Stefano Patuanelli , suscitando la reazione delle categorie”L’Italia deve mettere mano al settore delle concessioni balneari da oltre 15 anni. Come Movimento lo chiediamo da anni, le gare devono essere fatte. Massimo supporto al presidente Draghi su questo”.
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Le associazioni di categoria sulle questione concessioni balneari
Parole che hanno fatto scattare l’allarme tra le associazioni di categoria. Secondo Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria la posizione di Patuanelli è in contrasto con quanto affermato dal ministro durante il governo Conte 2, nel quale lo stesso Patuanelli era ministro per lo sviluppo economico posizioni a difesa e tutela delle imprese italiane che operano sul demanio marittimo ai fini turistico ricreativi .
“In un particolare momento di grande difficoltà economica in cui versa il nostro Paese e le sue imprese – afferma Licordari – distruggere un comparto così importante per il settore del turismo italiano, come sono gli stabilimenti balneari sia irresponsabile e inopportuno per chi ha ruoli di Governo e che, al contrario, dovrebbe adoperarsi per il rilancio, la ripresa e la tutela delle piccole e medie imprese italiane”.
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Federbalneari è, però, convinta che si troverà la quadra. “Il tavolo tecnico per arrivare a una giusta riforma delle concessioni demaniali marittime e lacuali, che noi sosteniamo con convinzione, è un ottimo strumento. Oggi però ci siamo fermati alla fase interlocutoria, sono completamente mancati i contenuti e le linee guida. Ci aspettiamo che il Governo Draghi dia al più presto vita ad una riforma che stabilizzi l’attuale modello a tutela degli investimenti e del comparto del turismo” dice Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia.
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