di Maria Francesca Ciriello
Due pescherecci sono stati sorpresi nelle acque di Mondragone dalla Capitaneria di porto a cento metri dal bagnasciuga. La legge, invece, prescrive che le barche impegnate nella pesca di molluschi non possano avvicinarsi alla riva a meno di cinquecento metri. Si tratta di una previsione che mira a proteggere l’ecosistema marino. L’operazione è riuscita grazie all’utilizzo, da parte dei militari, di imbarcazioni civetta.
I militari coordinati dall’ufficio marittimo di Pozzuoli, nell’ambito di ordinarie attività di controllo della costa, si sono avvicinati alle due motopesca professionali con delle imbarcazioni sprovviste dei simboli della Capitaneria di porto. In questo modo i due comandanti non sono riusciti a compiere le manovre per allontanarsi dalla riva. Avendo colto in flagranza i pescatori, la Capitaneria di porto ha potuto subito contestare l’illecito. Immediato è scattato il sequestro dell’attrezzatura utilizzata per la pesca irregolare e una contravvenzione di 2mila euro a imbarcazione. Per i comandanti è scattata anche una multa amministrativa che gli ha fatto perdere sei punti dal patentino di pesca, che come quello per la patente di guida è di venti punti.
Entrambe le imbarcazioni utilizzavano tubi soffianti per la pesca. Si tratta di attrezzi calati dallo scafo che consentono di aspirare tutto il materiale presente sul fondale. Di conseguenza questi tubi permettono di pescare molluschi, telline e vongole. Ma a spingere i pescatori oltre il limite previsto dalla normativa sono soprattutto i cannolicchi che vivono vicino alla riva.
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La pesca selvaggia e i danni al litorale
Purtroppo episodi di questo tipo non sono rari lungo la costa domiziana e le segnalazioni di episodi simili si susseguono. Fenomeni di pesca selvaggia e contraria ai criteri stabiliti dalla legge provoca enormi danni all’ecosistema in grado di creare condizioni che facilitano tra l’altro l’erosione della costa. Realizzare attività di monitoraggio e controllo è spesso difficile e non soltanto perchè ci si riferisce ad una costa lunga circa quarantacinque chilometri lineari. A complicare le cose è anche la limitata disponibilità di mezzi e personale che affligge la Capitaneria di porto. Non a caso a supportare le operazioni più vaste e urgenti lungo la costa casertana sono i militari di Pozzuoli.
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