Un momento drammatico legato alla storia recente di Castel Volturno: la strage di camorra in cui morirono sei africani estranei alla criminalità organizzata. Il giorno dopo scoppiò una rivolta in cui decine di stranieri misero a ferro e fuoco la Statale Domiziana per chiedere giustizia.
È stato incardinato al Senato, e comincerà la discussione nella commissione Affari costituzionali, il disegno di legge che chiede di istituire una giornata in memoria degli immigrati vittime dell’odio razziale e dello sfruttamento sul lavoro che coincida con il 18 settembre. Si vuole così ricordare la strage avvenuta il 18 settembre 2008 a Castel Volturno, in provincia di Caserta, che provocò la morte di sette persone di cui sei immigrati africani (Kwame Antwi Julius Francis, Affun Yeboa Eric, Christopher Adams, El Hadji Ababa, Samuel Kwako, Jeemes Alex) in due blitz distinti dello stesso gruppo camorristico guidato da Giuseppe Setola, avvenuti a mezz’ora di distanza l’uno dall’altro.
Il giorno successivo alla strage di Castel Volturno, centinaia di connazionali delle vittime, scatenarono una rivolta popolare a cui partecipò gran parte della comunità africana del paese, con cortei di protesta lungo la Domiziana. I manifestanti bloccarono il traffico autostradale per ore, rovesciando e incendiando cassonetti dell’immondizia, ribaltando e danneggiando con bastoni e clavi le automobili parcheggiate. Durante la rivolta furono danneggiati alcuni esercizi commerciali e attaccati due autobus del comune. L’allora sindaco di Castel Volturno, Francesco Nuzzo, e la prefettura di Caserta organizzarono un incontro con alcuni membri di spicco della comunità di origine africana per riportare la calma.
Leggi anche: Storia di Mondragone: la strage di Pescopagano e il processo a La Torre
Il processo per la strage di Castel Volturno e le condanne
A proporlo, il senatore Sandro Ruotolo della componente Leu-Ecosolidali del gruppo Misto, insieme alla senatrice a vita Liliana Segre. “Io ho vissuto questi fatti come testimone-giornalista della strage – ha spiegato Ruotolo all’Ansa –. Era il periodo delle stragi di questo gruppo di fuoco che uccise molte persone, parenti di pentiti, commercianti. Il processo ha poi dimostrato che era un atto di terrorismo, che le vittime erano innocenti e si trovano in quel momento davanti alla sartoria, che era un punto di ritrovo. E in Cassazione è stata riconosciuta anche l’aggravante per lo sfondo razziale”.
Per la strage di Castel Volturno, il 30 gennaio 2014 la Suprema Corte di Cassazione conferma la condanna all’ergastolo per Giuseppe Setola, Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo e Davide Granato e la pena a 28 anni e 6 mesi di reclusione per Antonio Alluce. L’accusa per tutti è di strage con finalità terroristica con l’aggravante dell’odio razziale. Nei giorni precedenti, uomini legati al clan dei Casalesi avevano compiuto altre azioni criminali, con l’omicidio di una persona e un altro tentativo di strage ai danni di altri africani, usciti indenni solo per un caso.
Leggi anche: Michele Landa, storia di un omicidio e di coraggio contro la camorra

La protesta dopo la strage.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Please follow and like us: