di Maria Francesca Ciriello
Si è svolta ieri pomeriggio la conferenza pubblica che il Sindaco di Cellole Guido Di Leone ha indetto per ricostruire, insieme alla popolazione, la vicenda Eco4. Alla presenza di numerosi cittadini, il Sindaco ha innanzitutto motivato la scelta dell’incontro pubblico. “Ho voluto programmare questa conferenza aperta al pubblico per dare messaggio chiaro della rivoluzione culturale. A volte le notizie, gli accadimenti che avvenivano nel territorio, diventavano inspiegabili proprio a causa della poca trasparenza verso la collettività. Tra queste, quella che riguarda la Eco4”, ha spiegato. “È stata una delle pagine più buie del Comune di Cellole. Proprio per questo oggi era fondamentale spiegare cosa è accaduto e cosa ha fatto questa amministrazione”, prosegue il Sindaco.
La vicenda: dal 2001 alla condanna del Comune di Cellole
Il Sindaco ha poi evidenziato come le vicende della società Eco4 siano oggetto di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. “La società si insediò dal 2001 e da un certo momento iniziò a curare direttamente la riscossione. Nel 2006 la Eco4 fallisce e con il fallimento si insedia il curatore che non trova le entrate da parte del Comune di Cellole. Nel 2012 la curatela fallimentare cita il Comune, che si costituisce con l’avvocato Adinolfi. Il legale si dimise dall’incarico perché l’area finanziaria non riusciva a fornire i documenti per difendere l’ente. Dopo l’Avvocato Adinolfi, ad assumere l’incarico fu l’Avvocato Romano e si fini nell’arbitrato. L’ente fu condannato a pagare 7 milioni di euro con il lodo arbitrale del 2014. Una condanna che, insieme a tutti i debiti che già gravavano sull’ente, non poteva essere sopportata”, ricostruisce il Sindaco.
Di fronte alla possibilità di dichiarare il dissesto però l’amministrazione comunale opera una scelta differente. “Con una condanna definitiva l’amministrazione avrebbe dovuto dichiarare dissesto. Abbiamo fatto una scelta diversa: ho chiesto subito alla mia Giunta di autorizzarmi a trattare con la curatela. Dopo diverse riunioni abbiamo appurato che per alcuni anni davvero l’ente non aveva pagato e su come sono stati impiegati quei soldi indagherà chi di dovere. Il 26 marzo scrivo una lettera a mia firma e offrimmo 1 milione per chiudere la questione. Con freddezza e pugno fermo abbiamo detto: o accettate o dichiariamo dissesto”, ha spiegato il primo cittadino.
Leggi anche: RIFORMA SPIAGGE, L’ASSOCIAZIONE DEI BALNEARI CHIEDE DI PIÙ AL GOVERNO
Di Leone: “Su Eco4 chiesi aiuto a Catello Maresca: lui venne a Cellole”
La questione Eco4 è sempre stata al centro dell’impegno politico di Guido Di Leone. “Si può dire che io sono entrato in politica proprio per la questione Eco4. Non riuscivo a spiegarmi il motivo di questa condanna. Perché si è scelto l’arbitrato? I cellolesi hanno pagato, ma il comune non ha pagato la società. Ero presidente di un Comitato e segnalai la cosa agli organi competenti ma anche alla popolazione. Già nel 2015 interessai Catello Maresca che venne a Cellole per affrontare la questione, una situazione anomala anche per la dda. Anche da consigliere di opposizione portai avanti la tematica, cercando di venirne fuori. L’unica traccia di un’offerta simile alla nostra risale al 2017 per 2 milioni, ma il fallimento non aveva accettato. Inizialmente mi hanno quindi detto che la mia proposta era folle. Quando poi abbiamo ricevuto la telefonata che confermava l’accettazione da parte della curatela, io e la mia squadra ci siamo commossi: dovevamo dichiarare dissesto e invece stavamo dichiarando vittoria”, ha concluso Di Leone ricordando il lavoro dell’intera maggioranza per raggiungere l’accordo transattivo.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Please follow and like us: