Veterinari dell’Asl di Caserta sono stati aggrediti oggi a Castel Volturno da un allevatore nel corso di un’ispezione. Ne dà notizia Giuseppe Cortellessa, il Commissario regionale per l’emergenza bufalina in Campania. L’aggressione è avvenuta questa mattina durante una verifica, nell’abito del Piano di Eradicazione della brucellosi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Mondragone e della stazione di Castel Volturno, che hanno individuato e denunciato l’uomo.
Sul luogo anche i vertici del servizio veterinario di Caserta e lo stesso generale Cortellessa: “La mia convinta solidarietà ai bravi veterinari – afferma Cortellessa – che agiscono con scrupolosa professionalità in area non esente da rischi, come oggi hanno dimostrato. Il grave e intollerabile episodio, che sarà giudicato nelle sedi preposte, non farà deflettere lo spirito di servizio dei veterinari della provincia di Caserta, cui assicuro, con il sostegno dei vertici della Regione, la mia quotidiana vicinanza”.
La Direzione Generale dell’ ASL di Caserta esprime in una nota “vicinanza e completa solidarietà al personale veterinario oggetto dell’atto di aggressione e di intimidazione verificatosi ieri e perpetuato da un allevatore bufalino nel comune di Castel Volturno”. A dare notizia di quanto accaduto il Commissario regionale per l’emergenza bufalina in Campania Luigi Cortellessa, che ieri è stato anche sul posto. “Questo episodio – prosegue la nota a firma del direttore generale Ferdinando Russo – non è il primo, ma segue altri atti intimidatori, minacce e aggressioni fisiche nei confronti dei Medici Veterinari dell’Asl Caserta, il cui quotidiano lavoro tutela la salute pubblica garantendo la salubrità degli alimenti, tra i quali la mozzarella di bufala, orgoglio del territorio casertano”.
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Il problema della brucellosi bufalina
Al di là dell’ingiustificata aggressione da parte dell’allevatore, c’è molto nervosismo tra gli allevatori di bufala negli ultimi mesi. A essere sotto accusa, sono i piani di intervento della Regione Campania sulla brucellosi bufalina. Un fronte di protesta che ha già visto gli allevatori scendere in piazza più volte, soprattutto nel Casertano, per chiedere il ricorso a strumenti alternativi agli abbattimenti, come il vaccino anti-brucellosi. Il piano di eradicazione regionale, accusano gli allevatori casertani, ha portato solo all’abbattimento ingiustificato di decine di migliaia di capi con sospetta brucellosi, poi rivelatisi sani, alla loro svendita alle multinazionali delle carni e alla chiusura di centinaia di allevamenti. Il Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive approvato dalla giunta della Regione Campania che contiene le misure contro la brucellosi non è stato tuttavia ritenuto valido dagli allevatori.
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