Il mare si tinge di marrone sul Litorale Domitio a causa di un’invasione di alghe rosse che ha colpito diverse rinomate località balneari come Mondragone e Baia Felice, in provincia di Caserta. Situazione migliore a Baia Domizia, dove invece oggi l’acqua era chiara e trasparente. Numerosi bagnanti che si sono rivolti al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde): “Abbiamo chiesto le verifiche dell’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Bisogna sempre tenere i riflettori puntati sulla questione mare, un bene che va tutelato e preservato”, spiega Borrelli.
Borrelli parla di “mare tinto di marrone, invaso da alghe rosse sul Litorale Domizio. Anomalie a Mondragone e Baia Felice. L’allarme mare sul Litorale Domizio è scattato da diversi giorni, da quando le acque sono state invase da alghe che hanno conferito al mare un colore tra il bruno ed il rossiccio. Diverse sono state le segnalazioni in merito. In particolare, si registrano anomalie a Mondragone e a Baia Felice. Abbiamo chiesto ad Arpac di effettuare dei test – ha dichiarato il consigliere Borrelli – Bisogna capire in fretta se si tratti di un fenomeno ‘naturale’, magari legato alle alte temperature, oppure se alla base vi sia un problema più grave e legato all’inquinamento. Attendiamo dei riscontri. In ogni caso bisogna sempre tenere i riflettori sulla questione mare che è un bene che va tutelato anche per incentivare il turismo”.
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Alghe in mare: cause naturali e legate all’impatto umano
“La fioritura algale – spiega Legambiente Sessa Aurunca – è una intensa proliferazione di alghe in mare che “compare” quando c’è compresenza di diversi elementi: forte aumento della temperatura dell’acqua del mare e dell’aria, con mare calmo piatto e placido, ed una elevata concentrazione di nutrienti, quali azoto e fosforo, che per gran parte delle volte è di origine antropica, ossia provocata dall’uomo, tramite l’uso dei fertilizzanti agricoli, detersivi, acque non correttamente depurate. Questa ricchezza di sostanze nutritive viene chiamata eutrofizzazione”. La crescita delle alghe è un fenomeno naturale ciclico, prevalentemente da fine giugno sino a settembre, dove le acque costiere sono caratterizzate da una temperatura dell’acqua elevata (≥25-28°C).
“Tuttavia – continua Legambiente nella nota – può essere incrementato dai fattori antropici, cioè relativi all’attività dell’uomo, che determinano un aumento dei nutrienti. Nel nostro caso le acque del fiume Garigliano e dei numerosi canali che immettono in mare acque provenienti da terreni agricoli e aziende zootecniche spesso “poco” attente al trattamento dei liquami, determinano un accumulo di questi nutrienti. In generale, le alghe si riproducono velocemente e muoiono altrettanto rapidamente, formando una gigantesca biomassa putrescente, che emana cattivo odore perché in decomposizione.
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