La fioritura algale è un fenomeno naturale: ma può essere accelerata dagli sversamenti umani nei fiumi, in particolare da aziende zootecniche. I liquami, infatti, rappresentano un nutriente che favorisce la proliferazione. In quel caso gli ecosistemi sono danneggiati per effetto del processo noto come eutrofizzazione. Le alghe creano uno strato sulla superficie dell’acqua che riduce l’ossigenazione e quindi limita lo scambio gassoso con l’atmosfera e diminuisce le probabilità di sopravvivenza di molte forme di vita marine perché è più difficile respirare. Per questo motivo l’Agenzia ambientale della Campania un anno fa ha ripetuto, fuori calendario, i controlli che si svolgono per determinare la balneabilità delle acque, monitorando i parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali indicatori di contaminazione fecale e non sono emerse criticità a Baia Domizia e Mondragone.
E possono esserci alghe tossiche per l’uomo: in particolare i dinoflagellati e diatomee. Infine, le alghe morte sono causa dello sviluppo di sostanze tossiche e maleodoranti. Fortunatamente, dai prelievi fatti negli anni scorsi dall’Arpac in un tratto di mare tra Mondragone e Baia Domizia, sono emerse tracce di ‘tensioattivi’ e una significativa proliferazione di fitoplancton, vale a dire una specie di microalghe che non è considerata tossica per l’uomo, ma colpevoli della colorazione giallastra delle acque. Tuttavia il monitoraggio resta fondamentale. “Le condizioni che al momento mantengono basso il livello del rischio per la salute umana e per le risorse marine si legge nel rapporto dell’ISS sulla fioritura algale – potrebbero infatti cambiare improvvisamente. Fluttuazioni nelle abbondanze di specie fitoplanctoniche, tossiche e non, sono infatti comunemente osservate nell’ambiente marino.
Le conclusioni dell’Istituto superiore di sanità sulla fioritura algale in Campania
“Fino ad oggi – sono le conclusioni contenute nel rapporto – nelle acque della Campania sono stati rinvenuti 34 tipi di alghe potenzialmente tossici più 5 responsabili di colorazioni anomale. Si tratta di numeri abbastanza elevati, tenuto conto che, escludendo i cianobatteri, le specie riconosciute come tossiche in tutto il mondo sono una novantina. Questa lista fra l’altro va considerata tutt’altro che completa, dal momento che le nostre conoscenze sulle specie dannose dell’area è basata principalmente su informazioni raccolte nel corso di progetti di ricerca e monitoraggio finalizzate ad altri scopi, in aree ristrette e per periodi di tempo limitati.
Fortunatamente, nonostante la varietà di specie tossiche presenti, ad oggi in Campania non si riscontrano problemi per la salute umana né a nostra conoscenza sono state segnalate morie di pesci in concomitanza di fioriture algali. Solo in alcuni casi è stato raggiunto uno stato di preallarme dovuto alla presenza di tossine DSP. Questa situazione paradossale, ancorché fortunata, può essere spiegata con alcune motivazioni diverse, alternative le une alle altre o forse concomitanti”.
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