Il Festival dell’Impegno Civile ieri ha fatto tappa alla cooperativa sociale “Al di là dei sogni”, a Maiano di Sessa Aurunca. La rassegna di arte, musica, cinema e teatro promossa dal Comitato don Peppe Diana e dal coordinamento provinciale di Libera Caserta è arrivata alla 15esima edizione. La giornata alla “Al di là dei sogni” è stata dedicata alla memoria di Alberto Varone, vittima innocente a cui è intitolato il bene confiscato, di Seth Assare, già socio cooperatore della “Al di là dei sogni” e calciatore, scomparso pochi mesi fa per un malore, di Valerio Taglione, già coordinatore del Comitato don Peppe Diana, di Michele Ammendola, già ideatore e gestore del progetto “Porta Pazienza” concretizzatosi con la pizzeria etica nel cuore del quartiere Pilastro a Bologna.
Quattro infaticabili costruttori di comunità che saranno ricordati per il loro impegno, per il loro desiderio di migliorare la società nella quale viviamo e per la ferma convinzione a favore della legalità promuovendo partecipazione e percorsi di rinnovamento contro le mafie. Dopo la presentazione del libro “Oltre la camorra: una storia di resistenza – Valerio Taglione partigiano del bene” con le autrici e giornaliste Tina Cioffo e Alessandra Tommasino. In serata, dalle 20.30, i volontari del presidio dell’associazione “Libera Sessa Aurunca – Cellole” hanno parlato delle loro attività ed iniziative. Alle 21 il Festival dell’Impegno Civile si è concluso con le danze con gli “Abatojour” e con le musiche dei “DescargaLAB” in anteprima con il nuovo disco dal titolo “Mezcla Social – arrevuoto e ritmo”.
Festival dell’Impegno civile alla memoria di Alberto Varone
lberto Varone, ucciso a Sessa Aurunca all’età di 49 anni il 24 luglio del 1991. L’uomo, padre di cinque figli, svolgeva due lavori contemporaneamente pur di mantenere dignitosamente la famiglia. Gestiva una sorta di agenzia immobiliare nel pieno centro di Sessa Aurunca, in Viale Trieste, e di notte andava a prendere i quotidiani al deposito di San Nicola La Strada, una cittadina alle porte di Caserta per distribuirli in tutte le edicole del comune Sessano, da Roccamonfina al Garigliano.
l clan dei “Muzzoni”, affiliato alla Nuova Famiglia della camorra campana, aveva più volte preteso la cessione della sua attività commerciale e il pagamento di una serie di tangenti, richieste a cui Varone aveva opposto resistenza. Per tale motivo fu oggetto di una serie di atti intimidatori quali il danneggiamento dei locali nonché minacce alla propria incolumità e a quella dei familiari. Nonostante il forte clima di condizionamento – generato tanto dagli affiliati, quanto da altri commercianti del luogo – Alberto Varone continuò a resistere alle richieste, sempre più aggressive, della camorra locale, divenendo una minaccia per la credibilità della stessa organizzazione criminale. Il 24 luglio 1991 fu vittima di un agguato organizzato dal clan Muzzoni mentre era a bordo della sua automobile.
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