lunedì, Dicembre 11, 2023
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Cristiano Ronaldo in Iran: tra tifosi in delirio e internet senza censure!

Il mondo del calcio ha visto molti campioni, ma pochi hanno raggiunto l’apice della fama e del successo come Cristiano Ronaldo. Ogni sua mossa, ogni sua partita, ogni suo gol diventa un evento globale. E quando Ronaldo ha messo piede in Iran per la Champions League asiatica, non è stato diverso. L’atmosfera era elettrica, nonostante le circostanze particolari della partita. L’Al Hilal, con Neymar come sua stella, aveva lottato duramente, riuscendo a pareggiare solo negli ultimi minuti contro una tenace squadra uzbeka. Ma l’Al Nassr, potenziato dalla presenza di Cristiano Ronaldo e Sadio Mané, ha brillato come un diamante, sconfiggendo il Persepolis con un convincente 2-0. Tuttavia, l’atmosfera all’interno dell’Azadi Stadium era in netto contrasto con l’azione sul campo. Uno stadio che può ospitare fino a 80.000 spettatori era desolatamente vuoto, un silenzio spettrale interrotto solo dai rumori del gioco e dalle voci dei giocatori. Era un’immagine surreale, specialmente per Ronaldo, abituato a giocare in stadi europei traboccanti di tifosi appassionati.Ma fuori dallo stadio, la storia era completamente diversa. Cristiano Ronaldo non era solo un calciatore in Iran; era una leggenda vivente. Le strade erano piene di tifosi in estasi, con cori che risuonavano nell’aria, magliette con la sua immagine e poster che celebravano il suo talento. Era evidente che Ronaldo non era solo amato, ma venerato. Ogni suo passo era seguito con fervore, ogni suo gesto accoglieto con grida di gioia. Ma tra tutti i regali e le attenzioni che gli sono stati riservati, uno in particolare ha attirato l’attenzione del mondo: una SIM speciale. Questa non era una comune SIM, ma una che offriva a Ronaldo e alla sua squadra l’accesso a Internet senza le restrizioni della censura iraniana. In un paese dove la maggior parte dei cittadini vive sotto il peso opprimente della censura, con l’accesso a molti siti web, servizi di messaggistica e social media bloccati, questo dono era significativo.La decisione di offrire questa libertà digitale a Cristiano Ronaldo e alla sua squadra ha sollevato molte domande. Mentre alcuni lo vedevano come un gesto di ospitalità e rispetto verso un ospite internazionale di tale calibro, altri lo interpretavano come un segno di ipocrisia da parte del regime. La controversia ha raggiunto il suo apice quando Reza Darvish, presidente del Persepolis, ha cercato di giustificare la decisione, sottolineando che voleva solo assicurarsi che i giocatori e i dirigenti dell’Al Nassr avessero il meglio durante il loro soggiorno. Ma la domanda rimane: in un paese dove la libertà di espressione è così limitata, cosa significa davvero “avere il meglio”? E mentre il mondo continua a dibattere, una cosa è certa: l’arrivo di Ronaldo in Iran ha lasciato un segno indelebile, sia nel mondo del calcio che in quello della politica.

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