L’uscita del nuovo album di Colapesce e Dimartino, intitolato “Lux Eterna Beach”, sta creando un vero e proprio tsunami nel panorama musicale italiano. Ma è soprattutto la traccia “Ragazzo di destra” a far parlare di sé: nonostante evochi certi cliché dell’estrema destra, si distingue per la sua profondità artistica anziché per essere un semplice attacco politico.
Secondo gli stessi artisti, il brano vuole sviscerare gli stereotipi, scrutare le paure che alimentano l’odio in un mondo sempre più polarizzato. Ma cosa li spinge ad affrontare territori così complessi e controversi? La risposta potrebbe risiedere nella loro concezione della musica come strumento per stimolare un dialogo costruttivo, anziché amplificare le divisioni.
Pur attingendo alle radici della canzone d’autore italiana, Colapesce e Dimartino mostrano un evidente desiderio di guardare al futuro, di reinventarsi e reinterpretare. Ispirandosi a icone come Fabrizio De Andrè, non si fermano al passato. La loro missione è chiara: creare una musica che non solo intrattiene, ma che ispira e spinge alla riflessione, che invita all’ascolto attivo e al dibattito.
Nonostante le loro profonde riflessioni, Colapesce e Dimartino mantengono un approccio umile. Sono artisti nel vero senso della parola, con una dedizione alla maestria musicale che va al di là delle polemiche giornalistiche. Questa dedizione si manifesta in tracce come “La luce che sfiora” e “Forse domani”, che mostrano una profondità emozionale raramente riscontrabile nella musica moderna. E con il loro omaggio a Ivan Graziani, rendono omaggio alla tradizione, pur proiettandosi audacemente nel futuro.
Nel corso degli anni, il duo ha dimostrato sempre una sensibilità unica nella capacità di affrontare temi delicati, spingendo gli ascoltatori a guardare oltre la superficie e a trovare significati più profondi nelle loro canzoni. Non è solo una questione di talento, ma di una chiara intenzione di utilizzare la musica come strumento di comunicazione, un ponte che collega diverse generazioni e punti di vista.
La loro recente scelta di affrontare il tema del cantautorato di sinistra, come evidenziato nel brano “Ragazzo di destra”, è un chiaro esempio della loro audacia e del desiderio di non limitarsi a ciò che è convenzionalmente accettato. Questa sfida al consenso comune, unita alla loro abilità artistica, rende il loro lavoro irresistibile.
Le reazioni al loro album riflettono proprio questo: una miscela di sorpresa, ammirazione e, talvolta, controversia. Ma è proprio questo il potere della loro musica. Non si accontentano di essere solo cantanti; sono narratori, filosofi, poeti che usano le note come parole, invitando chi ascolta a un viaggio attraverso l’umanità, le sue complessità e le sue bellezze. E nel farlo, stanno tracciando un nuovo percorso per la musica italiana, uno che sicuramente lascerà un segno indelebile.